Fortuna Loffredo aveva 6 anni quando, il 24 giugno 2014, precipitò dall’ottavo piano di un edificio del Parco Verde di Caivano, vicino a Napoli. Secondo la ricostruzione, scaraventata nel vuoto volontariamente. L’autopsia avrebbe fotografato una storia agghiacciante: la bimba vittima di violenze e abusi reiterati fino alla morte. Per l’omicidio è stato condannato in via definitiva Raimondo Caputo.
Chi è Raimondo Caputo, condannato per l’omicidio di Fortuna Loffredo
Raimondo Caputo è l’uomo condannato all’ergastolo per l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, detta “Chicca“, la bimba di 6 anni violentata e gettata dall’ottavo piano di un palazzo di Caivano il 24 giugno 2014.
Raimondo Caputo, noto “Titò“, era finito a processo con la ex compagna Marianna Fabozzi per il caso del figlioletto di quest’ultima, Antonio Giglio, morto all’età di 4 anni dopo essere precipitato da una finestra dello stesso complesso del Parco Verde il 28 aprile 2013. La donna era accusata di omicidio volontario e Caputo di favoreggiamento, entrambi assolti dalla Corte d’Assise di Napoli per non aver commesso il fatto.
Raimondo Caputo e l’ex compagna Marianna Fabozzi a processo per l’omicidio di Fortuna Loffredo
Raimondo Caputo e l’ex compagna Marianna Fabozzi sono stati processati all’esito delle indagini sull’omicidio della piccola Fortuna, morta un anno dopo il figlio della donna, Antonio Giglio, precipitato dal settimo piano in circostanze simili.
Fortuna Loffredo, secondo la ricostruzione, sarebbe stata vittima di reiterate violenze prima di essere lanciata nel vuoto, nello stesso complesso di palazzine Iacp, il 24 giugno 2014.
Per Raimondo Caputo i giudici hanno stabilito la pena dell’ergastolo. 10 anni di reclusione in Cassazione a carico di Marianna Fabozzi, accusata di concorso in abusi sessuali sulla più piccola delle sue tre figlie che, per gli inquirenti, sarebbero state violentate dallo stesso ex compagno. La sentenza definitiva è stata emessa nel 2019.
Fortuna Loffredo sarebbe arrivata ormai priva di vita all’ospedale dopo la caduta dall’ottavo piano. Le cronache parlarono inizialmente di un incidente, ma l’orrore sarebbe venuto a galla poco dopo con una serie di evidenze sconvolgenti in sede di indagine.
Mimma Guardato, madre della bambina, ha deciso di trasferirsi altrove dopo la tragedia: “Sono andata via dal Parco Verde per i miei figli, non voglio che diventino assassini. Se c’è una legge, l’assassino di mia figlia deve morire in carcere. Non deve mettere mai più piede fuori“.
